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IL PENNELLO D'ORO
Nella seconda metà del novecento Francesco Casorati, Piero Martina, Sergio Saronni, Romano Campagnoli, Francesco Menzio ed Enio Morloti, esponenti del panorama artistico nazionale, formarono a Cervo una comunità di pittori. Il gruppo propose la promozione di incontri, discussioni e mostre.
Le cronache dell'epoca definivano Cervo "il paradiso degli artisti" e fu così che le Istituzioni Locali decisero di dar vita ad un concorso nazionale d'arte.
Nacque il primo premio di pittura "Pennello d'oro" (1° concorso di arti figurative) con le sezioni "opere ad olio o tempera" e "opere ad acquerello".
La Giuria, presieduta da Francesco Menzio e composta da Domenico Valinotti, Andrea Damiani, Terenzio Rossi, Maria Raimondo e Ugo Alassio, assegnò il premio "opere ad olio o tempera" a Giovanni Battista De Andreis, quello "opere ad acquerello" al pittore tedesco Heinz Minsenn e quello speciale del Ministero a Giannetto Fieschi.
Nella prima edizione che vide la partecipazione di 200 artisti tra Italiani e Stranieri, risultarono interessanti anche le tavole rotonde portate avanti dagli artisti partecipanti che coinvolsero l'interesse dell'intera comunità.
La seconda edizione del 1958, che fu anche l'ultima a causa di una involuzione qualitativa della mostra, non raggiunse gli obiettivi degli organizzatori di confermarsi come una tradizione.
A presiedere la Giuria fu chiamato Felice Casorati coadiuvato da Filippo Sartorio, Andrea Damiano, Mario Portalupi e Annamaria Bonnonis.
Dopo aver esaminato le oltre 60 opere presentate attribuì il premio di pittura a Nino Aimone e il premio bianco e nero a Piera Raimondo.
Il consistente numero di opere italiane e straniere e la presenza di importanti figure della cultura italiana rimangono la testimonianza dell'attrazione artistica che da sempre suscita il Borgo di Cervo.